Spediacci: «Corro da sindaco con le mie liste. Zubbani prima mi lancia e poi torna indietro»
Socialisti spaccati: assenze vistose al congresso provinciale
E’ ROTTURA prolungata, tanto per usare un termine ippico, tra Zubbani e Gianenrico Spediacci e sembra al capolinea anche la tanto auspicata unità del partito socialista. Il presidente di Amia che solo qualche giorno fa era stato investito della candidatura a sindaco dallo stesso Zubbani, che aveva sbandierato la ritrovata compattezza del partito, rompe gli indugi e correrà per la poltrona di primo cittadino con le sue liste, Rinascita in prima fila con l’appoggio di Articolo primo.
Ma cosa ha incrinato definitivamente i rapporti tra il sindaco e il presidente di Amia?
«Zubbani dopo aver detto che io sarei stato il candidato a sindaco del partito socialista – spiega Spediacci – evidentemente ci ha ripensato e mi ha chiesto di fare un passo indietro. Io credo di essermi sempre comportato in maniera corretta e trasparente e allora dico che correrò con le mie liste visto che il Pd non ha alcuna voglia di fare le primarie».
In effetti la situazione che si è creta in via Groppini rasenta il paradosso. Il Pd è stato commissariato per aver violato lo statuto e non aver fatto le primarie e ora il commissario Anselmi calato da Firenze dice che le primarie non le farà e si deciderà per un candidato condiviso (Paolo Ciotti anche se non è stato ancora ufficializzato).
«Se Zubbani ha detto che io sono il candidato a sindaco del Psi – aggiunge Spediacci –, allora i casi sono due: o si fanno le primarie o il candidato condiviso è il sottoscritto. Questa è la logica. A me interessa il consenso dei cittadini, mi metterò alla prova con le mie liste sperando di andare al ballottaggio». Allora il Psi non è così unito come farebbero credere Zubbani e il segretario comunale Leonardo Buselli…
«Basta vedere la platea che ha partecipato al congresso provinciale per nominare i delegati nazionali. C’erano assenze vistose e pesanti e se il partito fosse stato unito non si sarebbero registrate certe defezioni».
Spediacci poi svela un retroscena: «Il Pd sta facendo di tutto per perdere le elezioni. Si è diviso, Vannucci porterà via voti e il quadro appare molto ingarbugliato. Prima del commissariamento dissi a Vannucci di fare le primarie col sottoscritto col patto di sostenersi a vicenda. Chi avrebbe vinto sarebbe stato il candidato della coalizione di centrosinistra. Mi è stato detto di no. Io credo che la strada che ha imboccato il Pd porti alla sconfitta e allora mi metto in gioco da solo con le mie liste sperando di andare al ballottaggio proponendo un programma serio e credibile».
Guido Baccicalupi
Ma cosa ha incrinato definitivamente i rapporti tra il sindaco e il presidente di Amia?
«Zubbani dopo aver detto che io sarei stato il candidato a sindaco del partito socialista – spiega Spediacci – evidentemente ci ha ripensato e mi ha chiesto di fare un passo indietro. Io credo di essermi sempre comportato in maniera corretta e trasparente e allora dico che correrò con le mie liste visto che il Pd non ha alcuna voglia di fare le primarie».
In effetti la situazione che si è creta in via Groppini rasenta il paradosso. Il Pd è stato commissariato per aver violato lo statuto e non aver fatto le primarie e ora il commissario Anselmi calato da Firenze dice che le primarie non le farà e si deciderà per un candidato condiviso (Paolo Ciotti anche se non è stato ancora ufficializzato).
«Se Zubbani ha detto che io sono il candidato a sindaco del Psi – aggiunge Spediacci –, allora i casi sono due: o si fanno le primarie o il candidato condiviso è il sottoscritto. Questa è la logica. A me interessa il consenso dei cittadini, mi metterò alla prova con le mie liste sperando di andare al ballottaggio». Allora il Psi non è così unito come farebbero credere Zubbani e il segretario comunale Leonardo Buselli…
«Basta vedere la platea che ha partecipato al congresso provinciale per nominare i delegati nazionali. C’erano assenze vistose e pesanti e se il partito fosse stato unito non si sarebbero registrate certe defezioni».
Spediacci poi svela un retroscena: «Il Pd sta facendo di tutto per perdere le elezioni. Si è diviso, Vannucci porterà via voti e il quadro appare molto ingarbugliato. Prima del commissariamento dissi a Vannucci di fare le primarie col sottoscritto col patto di sostenersi a vicenda. Chi avrebbe vinto sarebbe stato il candidato della coalizione di centrosinistra. Mi è stato detto di no. Io credo che la strada che ha imboccato il Pd porti alla sconfitta e allora mi metto in gioco da solo con le mie liste sperando di andare al ballottaggio proponendo un programma serio e credibile».
Guido Baccicalupi
ARTICOLO PRIMO – Chieste ancora le primarie ma il commissario Anselmi non ci sente
«Il presidente di Amia può ricucire lo strappo con la città»
«APPOGGEREMO Gianni Spediacci». A parlare sono Luca Vinchesi coordinatore, Giuseppe Bergitto consigliere comunale, Davide Ronchi, responsabile organizzativo di Articolo primo. «Dopo un confronto con i nostri associati, ribadiamo che la scelta del candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra debba avvenire attraverso le primarie.
Ribadendo l’importanza del percorso iniziato all’indomani del commissariamento del Pd, abbiamo individuato, dopo un’approfondita analisi e mettendo al primo posto il bene della città, nella persona di Gianenrico Spediacci, l’interprete migliore per ricucire il rapporto di fiducia spezzato con la città e per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini.
Sosterremo in caso di primarie il presidente di Rinascita, con cui abbiamo iniziato a collaborare sul territorio. Senza primarie e con una scelta condivisa tra le forze di maggioranza, noi sosterremo la candidatura di Spediacci anche al tavolo della coalizione, perché riteniamo possa rappresentare al meglio l’intero centro sinistra. Ricevute le adeguate garanzie programmatiche, confermiamo che parteciperà alle prossime elezioni con la propria lista e il proprio simbolo, mettendo in campo uomini e proposte importanti, che trovano nel rinnovamento, nella partecipazione e nella trasparenza i pilastri da cui partire.
Ribadendo l’importanza del percorso iniziato all’indomani del commissariamento del Pd, abbiamo individuato, dopo un’approfondita analisi e mettendo al primo posto il bene della città, nella persona di Gianenrico Spediacci, l’interprete migliore per ricucire il rapporto di fiducia spezzato con la città e per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini.
Sosterremo in caso di primarie il presidente di Rinascita, con cui abbiamo iniziato a collaborare sul territorio. Senza primarie e con una scelta condivisa tra le forze di maggioranza, noi sosterremo la candidatura di Spediacci anche al tavolo della coalizione, perché riteniamo possa rappresentare al meglio l’intero centro sinistra. Ricevute le adeguate garanzie programmatiche, confermiamo che parteciperà alle prossime elezioni con la propria lista e il proprio simbolo, mettendo in campo uomini e proposte importanti, che trovano nel rinnovamento, nella partecipazione e nella trasparenza i pilastri da cui partire.
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